Il modo con cui le città funzionano e con cui le persone che vi abitano interagiscono è cambiato radicalmente. La pandemia ha posto sfide, rinforzato e invertito tendenze. Quindi come potrebbero le città cambiare la propria traiettoria e creare un futuro più sostenibile, equo e inclusivo mentre affrontano queste sfide? Investendo nella loro risorsa più importante: le persone.
Quando si pensa a ciò che conta davvero quando si investe in nuove tecnologie o si costruiscono “città intelligenti”, la prima domanda da porsi dovrebbe essere: in che modo possiamo migliorare la vita delle persone? Ciò non può essere discusso senza chiamare in causa almeno due temi chiave:
Mobilità – soluzioni micro e condivise versus l’auto di proprietà
Negli ultimi anni le città hanno investito molto nel trasporto pubblico e in soluzioni di sharing, data la loro proposta di valore sostenibile e accessibile. Sebbene la pandemia abbia messo in luce le vulnerabilità di questi servizi, ha anche generato un rinnovato interesse per le soluzioni di micro mobilità come la bicicletta, gli scooter (non stupisce che i viaggi singoli in città siano preferiti ai viaggi condivisi) e, naturalmente…la mobilità pedonale!
E se questa tendenza ha avuto un effetto positivo sul nostro pianeta, si sta progressivamente combinando con un trend opposto: la proprietà dell’auto. La pandemia ha cambiato il modo in cui le persone considerano la propria auto, laddove questo effetto è dovuto principalmente alle crescenti preoccupazioni per la salute e l’igiene. Secondo EY, la domanda di automobili è aumentata soprattutto tra i Millennial mentre un rapporto di Zipcar ha rivelato che quattro residenti su cinque in una città americana pensano che possedere un’auto sia essenziale e il 41% ha acquistato un veicolo durante la pandemia o sta pensando di farlo.
Località: la prossimità vince contro le lunghe distanze
Cosa sta accadendo invece in relazione agli spazi urbani? Le città hanno cercato di promuovere un uso più equo degli spazi pubblici, suddividendolo tra diversi tipi di utenti e modalità di fruizione della mobilità. Di conseguenza, c’è stato un aumento significativo delle strade pedonali e delle piste ciclabili. Ciò ha anche messo in luce come il nostro approccio debba essere maggiormente focalizzato sulla prossimità: le città, infatti, dovrebbero essere progettate per distanze più brevi e non per velocità più elevate. Con la pandemia, i residenti sono diventati più consapevoli dell’importante ruolo svolto dai loro luoghi di vita. A causa del lockdown nazionale, le strade residenziali locali sono diventate l’epicentro della vita quotidiana e ogni quartiere è diventato una piccola città a sé stante.
Molte persone non avevano mai visitato il loro negozio di alimentari locale prima d’ora o i parchi di zona. Così, abbiamo riscoperto il nostro quartiere e apprezzato maggiormente il nostro territorio. Vi erano molte cose che davamo per scontate o che non conoscevamo. Ora non possiamo vivere senza il nostro panificio di fiducia! Tutto ciò porta alla rinascita di un modello di pianificazione urbana, quello della “città dei 15 minuti”, che non solo potrebbe creare comunità locali più forti ma che sembra costruito quasi su misura per questo futuro “locale”
La soluzione
È molto probabile che lo scenario post-pandemia sarà un ibrido di soluzioni di mobilità tradizionali ed emergenti poiché sicurezza, sostenibilità e indipendenza sono tre fattori che i cittadini considerano essenziali. Allora cosa è necessario fare per migliorare la loro mobilità e al contempo riordinare il caotico ecosistema urbano? Un modo potrebbe essere quello di creare il mix di mobilità ottimale attraverso un “orchestratore”, in grado di rendere la mobilità ottimizzata, sostenibile e facilmente accessibile, scoraggiando al contempo la crescita della proprietà dell’auto. Ma poiché ci muoviamo in modo diverso, consumiamo anche in modo diverso. Ecco perché è essenziale promuovere questi nuovi modelli che favoriscono la località, promuovono comunità dinamiche e mantengono gli abitanti coinvolti. Un marketplace che coniuga mobilità integrata negli spazi e acquisti locali potrebbe fare la differenza? Non crediamo di sì!
GaiaGo è la prima piattaforma che integra la mobilità sostenibile negli spazi e la aggrega creando un marketplace locale per i crediti di mobilità.