Il modello di progresso attuale non è più sostenibile, né sul piano ambientale, né su quello economico e sociale. L’ Agenda 2030 sottoscritta dall’ONU, prevede 17 obiettivi non che 169 traguardi da raggiungere nell’arco di tempo decennale dal 2020 al 2030 e si propone proprio di rendere tale modello sostenibile.
Perchè le sfide si giocheranno nella città?
Più dell’80% delle attività economiche globali è concentrato nei centri urbani. Non solo, ma le città hanno un’impronta ecologica enorme: occupano solamente circa il 3% della superficie terrestre, ma consumano tre quarti delle risorse globali e sono responsabili del 75% delle emissioni di gas. E’ evidente come una parte importante della sfida dello sviluppo sostenibile si giochi nei centri urbani. L’obiettivo 11 dell’Agenda, SUSTAINABLE CITIES AND COMMUNITIES, punta a rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili.
Urbanizzazione inclusiva e sostenibile
Il mondo si sta urbanizzando e ciò, naturalmente, si sta traducendo in un’espansione urbana e in un peggioramento dell’inquinamento atmosferico. Il trasporto e gli edifici sono due delle cause principali. Per queste ragioni lo sviluppo urbano dovrà essere più inclusivo e sostenibile, grazie soprattutto ad una pianificazione integrata degli insediamenti. Allo stesso modo, anche migliorare la qualità dell’aria e assicurare l’accesso a spazi abitativi e sistemi di trasporti sicuri ed economici dovranno essere due delle priorità, non che sotto-obiettivi dei macro goal. Programmi di rigenerazione urbana unitamente all’attuazione di un’agenda urbana regionale, possono fare la differenza e accelerare la cooperazione tra soluzioni abitative, territorio e mobilità.
Come ha affermato GBC, che oltre agli edifici sviluppa protocolli che facilitano lo sviluppo di quartieri sostenibili o addirittura città, “L’impegno dei prossimi anni richiede di passare dalla dimensione dell’edificio a quella urbana e territoriale. Sono le città, i quartieri e le comunità, gli scenari nei quali GBC Italia si confronterà sempre di più tenendo ben presente i 17 obiettivi ONU”.
Una soluzione di mobilità in sinergia con l’obiettivo 11?
Quando si parla di quartieri e città sostenibili non si può non sottolineare il ruolo della mobilità. L’infrastruttura della mobilità urbana deve infatti contribuire ad accrescere l’attrattività e le prestazioni ambientali delle aree urbane. Questo tramite anche un network di mobilità accessibile.
Ai fini dell’implementazione dei PUMS, ad esempio, quello dell’accessibilità, intesa come insieme delle caratteristiche spaziali, distributive, organizzative e gestionali in grado di permettere la mobilità e un uso agevole degli spazi, è un tassello fondamentale.
Perchè GaiaGo si ispira all’Agenda e a questo obiettivo in particolare? Perchè, come abbiamo visto, la sfida delle città non può prescindere da un ripensamento dei trasporti! La nostra soluzione vuole alleggerire la pressione sull’ambiente favorendo gli spostamenti in sharing e il trasporto ottimizzato; massimizzare l’integrazione tra mobilità e spazi (e quindi l’accessibilità) e accelerare l’inclusività mediante la creazione di community fondate sui valori della sostenibilità. In altre parole: meno auto, più condivisione, maggiore connessione tra mobilità e territorio e integrazione con gli spazi. Per noi questi sono gli ingredienti volti a rendere una città sostenibile, inclusiva, resiliente e sicura.